Sunday 18 April 2010

Cut the hay until the sun's out




Bisogna tagliare il fieno finche' c'e' il sole.

Insomma sfruttare le occasioni, non rimandare. Affermazione valida sempre ed ovunque ma soprattutto in UK.

Sono due settimane che "sun's out", con cielo terso e blu praticamente tutti i giorni (weekend inclusi thanks God!) e temperature moderatamente calde: non abbiamo ancora raggiunto i 20 gradi ma ci siamo vicini.

Bisogna ammetterlo, l'Inghilterra quando c'e' bel tempo si trasforma, l'atmosfera cambia, diventa quella di una festa spontanea, con tutti che improvvisamente escono dalle loro tane e si riversano nei parchi o nei loro giardini, organizzando di tutto, purche' sia all'aperto.

Anche per me e' stata quindi l'occasione per un po' di sana sana attivita' outdoor, un po' di corsa (ho una 10k terribilmente vicina, e non sono per niente in forma), un pic-nic (con accento sulla prima i, please), per un bbq nel mini patio di casa mia, per rilassarsi su un paio deckchairs appena , e ottimisticamente, comprate, e per mettersi, la prima volta non ricordo da quanto, una camicia a maniche corte.

Tutto questo per dire che se nei prossimi giorni continuate a non vedermi in giro per blogs, sapete dove sono ;)

PS: Cut the hay until the sun's out e' la versione sentita da un mio collega, il vocabolario riporta make hay while the sun shines

Friday 9 April 2010

Glamping




Qualche settimana fa mi sono imbattuto in un articolo di giornale che raccontava un modo alternativo di fare vacanze.

Descriveva un camping nel sud della Francia dove, invece di dover arrivare tendamuniti, trovarsi una piazzola, srotolare la copertura, fissare bene a terra il tutto con quei ferri ad L che si sformano rigorosamente sotto il colpo della seconda martellata, si viene ospitati in tende ampie e lussuose, arredate con tappeti, sedie e comodini, e si puo' dormire in un vero e proprio letto invece che su un istabile materassino gonfiabile.

Tende che non sono tende, tanto e' vero che si chiamano anche diversamente: yurts e non tents. (Tra parentesi, yurt belllissima parola che viene dal russo yurta, e che indica le tende dei nomadi in Mongolia e Siberia).

Piu' di recente poi, sfogliando una rivista di quelle un po' eco-trendy, sensibili ai temi ambientali ma con soluzioni non proprio economiche, mi sono imbattuto in un articolo nel cui titolo capeggiava la parola glamping, ed il cui testo era attorniato da foto di bellissime tende. Mi metto a leggere e scopro che glamping sta per glamourus camping, un nuovo trend del campeggio per pigri di lusso, l'evoluzione del campeggio adolescenziale in salsa new age.

Cercando un po' in rete ho scoperto che il trend e' nuovo piu' che altro per me, perche' ci sono articoli che citano il glamping gia' dal 2007. Pero' secondo me in Italia ancora se ne sa ben poco (qualcosa si, infatti glamping.it e' stato gia' registrato, mannaggia!) .

Per chi fosse curioso, il sito francese di cui parlavo all'inizio e' Le Camp.

Per questa estate ormai e' praticamente tutto prenotato ma per la prossima una vacanzina ci sta tutta. Amici avvisati....

Friday 2 April 2010

It takes two to tango




It takes two to tango l'ho sentito recentemente dire, nella sua traduzione "bisogna essere in due per ballare il tango", ad Emma Bonino.

E' un modo di dire che in italiano non avevo mai sentito prima, mentre in UK e' molto noto, tanto che l'Economist, che spesso gioca con i titoli, per parlare delle relazioni tra Cuba e US tempo fa titolo' un articolo 'it takes two to rumba'.

La sto prendendo un po' larga, ma in realta' vorrei approfittare di questo post per accennare al rapporto uomo-donna in UK.

Come sa chi segue questo blog, qui a Bristol ho iniziato un corso di tango, cosa che, lo ammetto, e' un po' come andare a vivere a Buenos Aires ed iscriversi ad un corso di golf, ma tant'e'.

Si da' il fatto che la settimana scorsa una collega del corso mi abbia proposto di andare ad una milonga fuori citta' con lei. Non ci sarebbe niente da sottolineare se non fosse che e' sposata e ha due bambine piccole. Ed ancora non ci sarebbe niente da sottolineare se non fosse che io mi immagino la stessa scena in Italia : "caro, stai tu con le bambine venerdi sera che io vado a ballare il tango con un amico spagnolo?". Mmmm...come mai non mi suona bene?

Forse perche' ricordo ancora quando vivevo a Gallarate e si era parlato con un'amica di iniziare un corso di salsa. Il ragazzo (sicilano, perche' se stereotipo deve essere, stereotipo sia) con cui aveva appena iniziato ad uscire le disse: o me o il corso di salsa con lui.

Potete immaginare come e' andata a finire...