Wednesday 23 March 2011

Compere



Chi segue da un po' questo blog, si ricordera' forse che l'anno scorso ho raccontato di un corso di formazione che stavo facendo.

Il corso, per manager in erba, era moderatamente impegnativo: dieci giorni lavorativi distribuiti su alcuni mesi con homeworks intermedi e due assignments finali con un punteggio minimo da superare.

Essendo andato tutto bene, quest'anno sono stato selezionato insieme ad altri colleghi per partecipare ad una serata aziendale, una cena-cerimonia di celebrazione dello studio che si e' svolta venerdi scorso.

Una serata autocelebrativa di questo tipo, in cui ci sono un sacco di persone da premiare, corre il rischio di essere terribilmente noiosa, ripetitiva; gia' lo sono gli Oscar o i telegatti (ammesso che esistano ancora!), figuriamoci le cerimonie aziendali.

Invece devo ammetttere che sono stati bravi. Sono riusciti a mantenere la serata piacevole pur ottemperando alla necessita' intrinseca di lunghe sequenze di premiazioni, raramente emozionanti anche per l'interessato di turno. Anche il filmatino "markettaro" dell'orgoglio aziendale e il discorso del guest speaker, un Ministro che ha il suo bacino elettorale nella zona, sono scivolati via con leggerezza tra una portata e l'altra. (Nota a margine: solo in UK si puo' offrire come main course ad una cena di gala petto di pollo arrosto con contorno di broccoli e patate lesse. Vabbe'.)

Nemo e' salito sul palco due volte, la prima diciamo pure meritatamente (fosse solo come ricompensa di quel we di sole che giugno scorso mi passai a casa faticando sull'assignement), la seconda per pure fortuna: come tutte le cene di gala, almeno quelle del mio immaginario perche' era la prima a cui partecipavo, su ogni sedia avevano fatto trovare una busta per la beneficienza. Per incentivare la donazione vi hanno associato un'estrazione a sorte tra i donatori che, sorpresa!, mi ha visto vincitore: un pranzo per quattro nello stesso albergo. (Oddio...altro pollo?? :D).

Benche' ci sia stato un lavoro di squadra il merito della serata e' stato anche della brava compere.

Compere ['kɒmpεː], o piu' correttamente compère con l'accento grave perche' e' una parola di derivazione francese, indica il maestro di cerimonie. Compère deriva dal latino cum pater, attraverso la sua francesizzazione con-père, col significato di padrino (anche se oggi padrino in francese si dice parrain). E' interessante notare che esiste anche la parola commère, da cum mater. Ma mi sa che il maestro di cerimonie resti compere anche se donna, o almeno cosi' lo era nel mio caso.

Insomma anche la recognition of learning e' stata per Nemo un'occasione di learning. Kaizen forever! :D

Thursday 10 March 2011

Mate



Uno degli svantaggi di lavorare per la mia azienda in UK invece che in altri siti europei e' che abbiamo meno ferie. Molte meno ferie.

Senza scendere in dettagli noiosi fondamentalmente abbiamo meno settimane (dei Francesi), meno bank holidays (degli Spagnoli), nessuna possibile conversione di straordinario in ferie (come i Tedeschi) e pure l'obbligo di usare tutte le ferie entro l'anno (ma questa non e' una condizione troppo pesante considerata la quantita').

Dopo aver, per anni, parzialmente sprecato le mie ferie in visite mediche, analisi del sangue, necessita' tricologiche e velleita' vestiarie, sono arrivato alla conclusione che non potendo aumentarmi il numero di giorni di ferie avrei dovuto aumentarne l'efficienza. Per cui oggi sono andato a fare una visita di controllo da un dentista locale .

Approfittando di un assolato, anche se freddo e ventoso, pomeriggio, della vicinanza dello studio dentistico e dell'effetto positivo delle ultime letture sulla decrescita felice ho deciso di andarci a piedi.

Camminare per strada in una zona residenziale, dove tutti si spostano in auto, fa un po' strano. Ho incontrato solo mamme col passeggino e persone che portavano a spasso il cane.

"Dog's fine, mate" mi ha bofonchiato senza alzare lo sguardo una di queste, scambiato il mio ceder loro, pigramente, il passo per timore del quadrupede.

Mate e' british slang per amico, si puo' usare da solo o combinato ad altre parole, ad esempio le persone che condividono un appartamento si chiamano flatmates o, nel caso di una casa, housemates.

Mate in spagnolo invece e' una bevanda simile al tea, tipica dell'Argentina. Come tipico dell'Argentina e' quel tango che stasera starei ballando se non avessero cancellato la lezione, senza avvisare. :(