Monday 31 December 2012


NYE

Ebbene ci siamo, stasera non è una sera qualunque, stasera è NYE, acronimo che mi depista sempre un po' a causa di quelle N e Y maiuscole che la mia mente non riesce a non associare a New York.

Ed invece no, NYE è l'acronimo di New Year's Eve e, per una volta, per la prima volta, Nemo lo passerà in UK, a Londra per l'esattezza, grazie anche al generoso supporto logistico di un amico expat che invece ha optato per un capodanno in Italia.

Come da immaginario collettivo, è una Londra grigia e piovosa quella che ci sta accompagnando verso la notte di capodanno, notte che tornerà solo tra un anno, come tutte le notti del calendario, a pensarci bene.

Ma la notte di capodanno, rispetto alle altre, ha l'immeritato vantaggio di essere di confine, sa di trasposizione temporale di quelle linee artificiali che sono i confini tra gli Stati, per cui ci piace pensare che da domani si entri in un nuovo regno, che stasera stiamo attraversando qualcosa di speciale, che ci stiamo traghettando senza sforzo, stando semplicemente fermi sul tapis roulant della vita, in una nuova fase.

Capodanno come un risorto Babbo Natale per adulti. Preparate un desiderio da esprimere, si parte per il 2013!

Sunday 23 December 2012


Christmas pudding

Tempo di Natale, tempo di tradizioni, tempo, in Inghilterra, di tacchini farciti e di Christmas puddings.

E, visto che le parole tacchino e farcito, possono dare sufficienti indicazioni su cosa ci si possa aspettare anche a chi un Natale all'inglese non lo abbia mai festeggiato, parliamo invece di puddings (pronuncia pudding - non padding per inciso)

Intanto perché di varietà di puddings ce ne sono davvero tante, da quelli salati, come lo Yorkshire pudding, a quelli dolci, come il Christmas pudding per l'appunto, ma anche perché per un esponente dell'upper class o dell'upper-middle, la parola pudding indica addirittura un qualsiasi dolce rendendo la cosa ancora più confusa (dessert, ho scoperto, è invece considerato decisamente middle class).

Oddio, ad ormai poche ore dal Natale, questo post arriva decisamente in ritardo, nel caso avessi voluto suggerirvi l'idea di preparare un pudding. Tradizionalmente infatti, il pudding di Natale, una specie di budino denso a base di ingredienti leggeri quali frutta secca, spezie dolci, zucchero, burro, immerso ovviamente in qualcosa di alcolico come sherry, brandy o whisky e servito con custard cream o gelato, dovrebbe essere preparato la domenica dell'Avvento.

Oggigiorno in realtà, a giudicare dalla quantità di Christmas puddings nei supermercati, da quelli economici di Tesco a quelli "branded" degli chef arruolati da Waitrose, gli Inglesi preferiscono dedicare il tempo libero ad altro ed accontentarsi di un (ennesimo) prodotto confezionato.

Però per chi volesse profumare il Natale con un po' di englishness, e non avesse una gastronomia inglese sotto casa, suggerisco di provare un insolito pudding, quello di Agatha Christie: The Adventure of the Christmas Pudding"

Un'elegante casa nella campagna inglese, il pranzo di Natale, l'inevitabile ereditiera innamorata di uno scapestrato, un gioiello scomparso e l'occhio attento di Poirot (anche lui, come noi, straniero alle prese con l'inglesità ed ovviamente la tradizione del Christmas pudding. Ironico e leggero, è un godibile raccontino per continuare, dopo il pranzo di Natale, a frequentare il cibo a calorie zero.

Merry Christmas!

Saturday 1 December 2012


Better safe than sorry

Durante un recente fine settimana cultural-masochistico a Stratford-upon-Avon, dove l'aspetto culturale era costituito dalla visione di una commedia di Shakespeare e quello masochistico pure (per la già sperimentata velleità dell'atto riguardo alla possibilità di comprensione), ho soggiornato in uno dei tanti bed&breakfast della zona imbattendomi nella concretizzazione fisica di una delle maggiori ossessioni inglesi, quella per la sicurezza, per il safety first.

Il phon che ho trovato nella stanza, infatti, non solo era fuori dal bagno ma aveva anche quattro barriere "funzionali"

1) per far funzionare il phon si doveva tenere premuto il pulsante sul manico, in caso di rilascio il phon smetteva di funzionare
2) l'interruttore nero I/O doveva essere posizionato su I
3) ovviamente la spina doveva essere inserita nella presa
4) la presa doveva essere attivata tramite l'interruttore posto a suo fianco

Un grande sforzo che, a pensarci bene, non garantisce neppure un sistema molto più sicuro di altri perché chiunque lascerà sempre attaccati l'interruttore I/O, la spina nella presa e la presa collegata alla rete dopo aver fatto la, seppur minima, fatica della prima volta!